sabato 15 settembre 2012

Recensione\Commento: Prometheus

Ridley Scott torna alla fantascienza, il genere che, tra fine anni '70 (Alien, 1979) e inizio anni '80 (Blade Runner, 1982), lo consacrò come regista mondiale.


Prometheus nasce (per chi ancora non lo sapesse) proprio come prequel\spin off di una delle saghe horror/fantascientifiche più famose e di maggior pregio, quella di Alien. Gli avvenimenti narrati nell'ultima fatica firmata da Ridley Scott si svolgono una ventina d'anni prima degli eventi che vedono protagonista Ripley.

In Prometheus, come già in Alien, protagonista è una donna, la dottoressa Shaw interpretata dall'ottima Noomi Rapace, e c'è la presenza di un androide, David. Ma ci sono anche altri rimandi al mondo di Alien su cui è meglio sorvolare per non rovinare la visione. Detto questo possiamo subito affermare che Prometheus non è un nuovo Alien, ma un film distinto che potrebbe tranquillamente avere vita propria ed eventuali sequel. Ma aver voluto creare un prequel oggi, a distanza di 33 anni (e da qui si spiega la scelta di definirlo anche spin-off), porta come conseguenza alcuni azzardi e incongruenze, primo fra tutti vedere delle tecnologie molto più avanzate rispetto a quelle, sulla carta, posteriori di Alien; inoltre, l'incipit sembra fin troppo semplicistico con la scoperta di alcuni graffiti all'interno di una caverna in Scozia che spingerebbero addirittura ad un viaggio spaziale, costoso e pieno di rischi. Tralasciando questo particolare Prometheus si rivela un'ottima pellicola che fila via liscia tra suspence e azione per tutte le sue due ore. Con una bella e suggestiva fotografia, un ottimo 3D e una colonna sonora avvolgente, anche se a tratti sottotono, il film di Scott si rivela tecnicamente ineccepibile, anche grazie alla sua regia salda e navigata. Il cast funziona a dovere, grazie soprattutto a nomi di spicco come la già citata Noomi Rapace, Charlize Theron, Guy Pearce (irriconoscibile per ovvie ragioni), Michael Fassbender, e l'ottimo Idris Elba. Certo pensare a Sigourney Weaver e all'inarrivabile interpretazione di Ripley fa pesare molto il ruolo che la Rapace ha sulle sue spalle, ma ritengo che sia riuscita degnamente nell'intento di creare un personaggio femminile forte e con un grandissimo spirito di sopravvivenza.

In definitiva Prometheus si rivela un gran bel film di fantascienza, con venature horror come da tradizione Alien, che sicuramente farà a tratti storcere il naso ai fan della serie creata da Scott ma, allo stesso tempo, riempirà di dubbi e aspettative su un prossimo film. Personalmente mi è venuta decisamente voglia di rivedere Alien.
Au revoir!


mercoledì 22 agosto 2012

The Dark Knight Rises / Il Cavaliere Oscuro - Il Ritorno

Approfittando dell'anteprima dedicata all'ultima fatica di Nolan, che ufficialmente esce il 29 agosto (quindi tra appena una settimana), la mia fame di cinema di qualità, che aumenta esponenzialmente nella povera estate italiana, mi ha spinto addirittura a percorrere 30 km per poter vedere subito e adesso Il Cavaliere Oscuro - Il ritorno. Scherzi a parte, ne è valsa davvero la pena e la lacrimuccia a fine pellicola ci è scappata, per questo ho scritto un articolo che è anche una summa della trilogia e sottolinea il grande lavoro di Christopher Nolan. Vi lascio alla lettura e aspetto qualche commento naturalmente!


Le trilogie sono diventate ormai una sfida e una consuetudine per tanti grandi registi, una prova che alletta e allo stesso tempo distoglie da qualsiasi altro progetto. Ma, mentre il Sam Raimi di Spider-man si era buttato completamente nel progetto rinunciando ad altre pellicole, il nostro Christopher Nolan tra un Batman e l'altro ha girato due grandi film quali The Prestige e Inception. Non voglio naturalmente sminuire Raimi, regista che apprezzo molto oltretutto, ma sottolineare la grande capacità di Nolan di gestire grandi progetti e realizzarli in modo ineccepibile senza trascurarne alcuno. Anche Il Cavaliere Oscuro - Il ritorno è una grande opera, così come i due predecessori (Batman Begins e Il Cavaliere Oscuro). I meriti di Nolan sono molteplici, dall'essere riuscito a recuperare un supereroe sprofondato nel baratro dopo le deludenti pellicole di Schumacher di metà e fine anni '90, all'aver dato una psicologia e una caratterizzazione ben precisa ai vari personaggi facendo provare molta più empatia nei loro confronti rispetto al passato, infine all'aver saputo creare delle vicende belle e appassionanti senza rinunciare all'azione e alla spettacolarità caratteristica delle imprese del cavaliere oscuro. Ma i meriti di Nolan potrebbero essere tanti altri, come l'aver sempre trovato un cast azzeccato e funzionante, Bale\Batman, Cane\Alfred, Oldman\Gordon e Freeman\Fox giusto per i citare i personaggi principali presenti in tutte le pellicole. Parlavo dell'azione e della spettacolarità, infatti non si può che rimanere estasiati e soddisfatti dai tanti inseguimenti e dalle scazzottate tipiche di un supereroe che non ha superpoteri ma solo forza, ingegno e tecnologia dalla sua. Tassello non secondario è la Gotham City creata da Nolan, oscura e mastodontica, valorizzata da una splendida fotografia, ben curata sotto ogni aspetto tanto che aiuta il realismo di una pellicola che sulla carta dovrebbe ammiccare più al fantasy che al reality. L'impatto visivo di questo ultimo capitolo della trilogia del cavaliere oscuro è davvero impressionante e superiore ai predecessori, sarà per la scelta di girare ancora con la tecnologia imax, sarà per una fotografia impeccabile e per gli effetti digitali ben mimetizzati e perfetti, ma la gioia per lo sguardo è innegabile. La vicenda vede nuovamente un'intricata trama e personaggi che si collegano alla setta delle ombre e a Ra's Al Ghul, non mancano i colpi di scena e ulteriori sviluppi di una vicenda che pezzo su pezzo si fa sempre più ricca ed emozionante. A livello di sceneggiatura si nota il gran lavoro sul background dei vari protagonisti e sull'intreccio, ben congeniato e funzionale fino alla fine. 2 ore e 40 minuti circa, questa la durata dell'epilogo delle avventure di Bruce Wayne ma a fine visione c'è solo un pensiero: è già finito? L'eredità che Nolan lascia è davvero pesante, mi chiedo se ci sarà qualcuno in grado di rilevare questo pesante testimone e sviluppare le vie lasciate aperte da un finale emozionante come questo o se ci sarà un ulteriore reboot completamente slegato dalla trilogia del cavaliere oscuro. Resta un dato di fatto: The Dark Knigt Rises rappresenta la degna conclusione della "resurrezione" di un eroe affascinante e carismatico, e questa trilogia entra di diritto tra le migliori viste al cinema che, al giorno d'oggi, non sono poche.
Au revoir!

lunedì 6 agosto 2012

La Leggenda del Cacciatore di Vampiri

Con la calura estiva manca la voglia di scrivere e di fare qualsiasi cosa..ma di andare al cinema, per quello la voglia non manca mai. Il problema è che in questo periodo si possono trovare pochissime pellicole degne di visione, e nonostante quest'anno ci sia stata carenza di horror di serie b ho trovato piacevole guardare un film come La Leggenda del cacciatore di vampiri che più che b-movie ammicca prepotentemente al trash.
Ma veniamo al commento sul film:
Sarà che adoro certe pellicole che ammiccano ai b-movie, sarà che questo film parte da un'idea bizzarra ed originale, sarà che l'unico cinema in zona proponeva solo questa pellicola (in 3D per giunta) e sarà che non disdegno lo splatter, ma questo film si è meritato una visione. Certo, bisogna essere consapevoli che si sta per vedere una pellicola un po' splatter, un po' trash e nonsense e alla fine non si rimane delusi. Incongruenze storiche, mosse ninja e armi fin troppo elaborate per l'epoca potrebbero far storcere il naso ai più. Ma bisogna considerare che a) è un film fantasy-horror b) ci sono i vampiri di mezzo. Fatte queste premesse ,non mi sento di bocciare questa pellicola di un regista noto per Wanted una "tamarrata" che non ho mai visto e mai vedrò probabilmente, che però annoverava un cast di tutto rispetto. Ecco in questa pellicola si sente la mancanza di nomi di richiamo (se non quello del produttore, il redivivo Tim Burton), l'unica attrice nota, Mary Elizabeth Winstead, ha comunque un ruolo secondario. Passando al comparto tecnico non si può non segnalare una fotografia piuttosto scarsina, una colonna sonora appena discreta e per niente avvolgente, alcuni effetti speciali non al top per i nostri giorni e aggiungiamoci pure che il 3D è piuttosto ridicolo in alcuni tratti, e se ne poteva fare a meno. Ma, ripeto, sorvolando sui difetti e guardando La leggenda del cacciatore di vampiri consapevoli di ciò che stiamo per vedere non si può che rimanere soddisfatti. E' un onesto film trash che intrattiene a dovere, per il resto non è una pellicola che rimarrà nella storia, ma volete mettere il gusto di veder tranciati vampiri con un ascia da legna?

mercoledì 11 luglio 2012

The Thing: remake del remake?

In realtà "La Cosa", pellicola del 2011 diretta da Matthijs van Heijningen Jr. nelle nostre sale dalla fine di giugno (il solito trattamento per gli horror in Italia) è un prequel che forse potrebbe spianare la strada per un remake del remake. Sì, perchè per chi non lo sapesse il film cult "La Cosa" diretto dal John Carpenter nel 1982 è remake della pellicola del 1951 "La Cosa da un altro mondo" diretta dal grande Howard Hawks. Dopo questa premessa dove forse non si capisce chi ha fatto cosa e soprattutto perché, è doveroso un commento alla pellicola del 2011.


(notare che le prime locandine italiane avevano la dicitura 2 Dicembre 2011, seee come no! e negli USA è uscito ad Ottobre)

Devo essere onesto, quando sento parlare di remake dei mitici film del Carpenter anni '80 ho sempre paura di vedere qualcosa di assolutamente orrido. Mi è capitato con The Fog e per fortuna non si è ripetuto con Halloween, grazie alla mente "malata" di Rob Zombie. La formula usata per The Thing non è dissimile, infatti trattasi non di un remake ma di un prequel della storia narrata nel film del 1982. Forse è questo che salva la pellicola di Matthijs van Heijningen Jr. (un regista che diventerà famoso probabilmente per l'impronunciabilità del suo nome) e che ci permette di scoprire cosa ha scatenato l'inferno in cui si trovò un giovane e sagacissimo Kurt "MacReady" Russell tra i ghiacciai dell'antartide. Ma tornando al The Thing del 2011 non possiamo non notare una buona resa dell'atmosfera che caratterizzava l'originale del 1982, una buona scelta di cast con una protagonista credibile interpretata da Mary Elizabeth Winstead. Inoltre non mancano le scene da far saltare dalla sedia, non mancano gli effetti speciali (non tra i migliori che si possono vedere nei nostri tempi) e una discreta colonna sonora composta da Beltrami. Ma non mancano nemmeno le pecche: alcune scelte piuttosto prevedibili nel dipanarsi della trama, una fotografia non sempre azzeccata (il bianco dei ghiacciai è qualcosa di distruttivo per la vista). In definitiva The Thing è una pellicola che non diventerà un cult come il film di Carpenter ma che fa il suo lavoro discretamente: un'ora e mezza abbondante condita da una trama accattivante, da buone scene d'azione e dai classici infarti mancati da film horror.

In tema di horror per quest'estate aspetto con alcune aspettative "Chernobyl Diaries", probabilmente sarà per l'ambientazione ma mi ispira parecchio! Au revoir.

venerdì 8 giugno 2012

Molto forte, incredibilmente vicino.

Finalmente una storia intelligente che fa da sfondo al dramma dell'undici settembre e di chi ha perso i suoi cari. Che la penna di Foer fosse di altissimo livello era cosa ovvia già dal precedente "Ogni cosa è illuminata" ed è confermato in pianta stabile da "Molto forte, incredibilmente vicino".
Grandi interpretazioni del casto (variegato e di alto livello) con la giovanissima rivelazione di Thomas Horn, una Sandra Bullock matura e un Tom Hanks in buona forma dopo alcune prove deludenti. La pellicola inoltre si giova di una stupenda New York, valorizzata da una buona fotografia e dalla sapiente e non invasiva regia di Daldry. L'11/09 non è però il perno della vicenda ma la causa scatenante e per fortuna si evitano facili moralismi, il film si concentra sulla ricerca di qualcosa che non c'è più, di un rapporto spezzato ma ancora fortissimo. Questo è il motivo per cui "Molto forte, incredibilmente vicino" è una pellicola intelligente che racconta un dramma trattato varie volte nell'ultimo decennio senza per questo risultare banale.
E mentre tutti si preparano agli Europei di calcio 2012 la mia mente se ne frega bellamente ed è impegnata, invece, a ponderare sulle letture future.. ma direi che è inutile girarci attorno, devo decidermi a leggere i libri di Foer e basta (anzi prima devo leggere Le cronache del ghiaccio e del fuoco).
Au revoir!

venerdì 4 maggio 2012

The Avengers

Dopo aver assistito nel 2011 all'uscita delle ultime due pellicole necessarie per spianare la strada ai Vendicatori, Thor e Captain America, c'era grossa curiosità e qualche dubbio, da parte del sottoscritto, sulla buona riuscita di The Avengers. Invece la pellicola girata da Joss Whedon, famoso come sceneggiatore più che come regista (nonostante il buon Serenity), sembra aver fatto centro. Parliamoci chiaro, se non vi son mai piaciuti i film sui supereroi la pellicola non fa per voi, ma se avete apprezzato qualcosa tra la sagacia e la mordente ironia di Tony "Robert Downey Jr." Stark, la lealtà e la determinazione di Captain "Chris Evans" America, la forza bruta che nasconde una grossa sensibilità de L'Incredibile (non Eric Bana, nemmeno Edward Norton ma in questo caso il nuovissimo e davvero ottimo Mark Ruffalo)Hulk e la potenza "divina" e il coraggio di Thor "Chris Hemsworth" questo film farà senz'altro breccia nei vostri gusti. Questa premessa serve a sottolineare il fatto che quattro protagonisti di altrettante pellicole si sono ritrovati assieme, supportati inoltre da vari personaggi di contorno come la bella (il rosso le dona molto) Scarlett Johansson, il bravissimo Jeremy Renner e il redivivo Samuel L. Jackson e sono stati valorizzati allo stesso modo. Certo è innegabile che il carisma di Robert Downey Jr. e del suo personaggio primeggi o il fatto che Hulk buchi lo schermo (per ovvi motivi), ma in The Avengers tutti i personaggi coesistono molto bene. Questo è senz'altro un punto di forza di una pellicola che presenta la classica formula Marvel con la lotta tra bene e il male, un gran cattivo in questo caso (Loki) fa appassionare agli sforzi dei paladini per salvare non una persona, non una città, ma il mondo intero perchè la minaccia stavolta viene dall'universo (chi ha visto Thor capirà subito). Guardando, piuttosto, agli aspetti tecnici fondamentali per questo genere, non si può che rimanere soddisfatti: le scene d'azione per quanto frenetiche sono appassionanti, la computer grafica è ben realizzata e a livello visivo in generale si nota una buona fotografia, per quanto il 3D non faccia godere appieno i colori purtroppo. Lati negativi ce ne sono: immancabili gli ammiccamenti alla tecnologia del momento con riprese ad hoc per far goire lo sguardo degli amanti delle tre dimensioni, non troppo invasive ma superflue; colonna sonora "avvolgente" ma non particolarmente ispirata e che sembra essere messa in secondo piano, in alcune parti, al suono delle esplosioni e delle distruzioni. Insomma difetti su cui possiamo passare oltre se consideriamo che una pellicola del genere soddisfa i canoni del genere divertendo, appassionando e facendosi ammirare per la spettacolarità. In conclusione è uno dei migliori film sui supereroi grazie al fatto che per tutta la sua durata riesce ad interessare anche nelle scene (poche) riflessive. Poi personalmente ritengo che le battute di Tony Stark meritino sempre di essere ascoltate.
Au revoir!
P.s. Son passati quasi sei mesi dal mio ultimo post?! Tempus fugit..